La Bikenomics è una disciplina che si propone di valutare come un massiccio e diffuso utilizzo della bicicletta vada a influire sull'economia.
Nell'arco degli anni passati, diversi studi condotti in giro per il mondo hanno avuto modo di evidenziare il rapporto positivo esistente tra diffusione nell'uso della bicicletta ed economia, tanto a livello di dati macroeconomici aggregati, quanto per le attività economiche locali di vendita al dettaglio che beneficiano di un maggiore afflusso di clienti.
A livello aggregato si stima ad esempio che modificare le abitudini di mobilità dall'automobile alla bicicletta sia in grado di generare un beneficio economico pari a 110 miliardi di euro l'anno nella sola Europa, solamente per quanto riguarda le spese sanitarie evitate dall'incidentalità stradale, a cui si aggiungerebbero 24 miliardi di euro grazie alla riduzione della congestione stradale[Fonte: ECF 2013]
In Danimarca si sono spinti oltre nelle valutazioni e uno studio realizzato dalla Lund University di Copenaghen nel 2015 ha valutato come, in generale, ogni chilometro percorso in auto costi 0,15 euro, mentre la società guadagni 0,16 euro su ogni chilometro percorso in bicicletta.
Al di là dei dati aggregati, un cambio di paradigma per la mobilità può comportare grandi benefici anche per le economie locali, sia per quanto riguarda gli esercizi commerciali (basti pensare che gli stessi 10 mq davanti a un qualunque negozio allocati per il parcheggio di un'auto possono essere utilizzati per parcheggiare 8 biciclette, ovvero garantire un maggiore afflusso di persone all'esercizio interessato), sia per quanto riguarda il mercato immobiliare (un'abitazione situata in un luogo con scarso traffico veicolare – quindi con meno rumore e meno inquinamento – è maggiormente desiderabile rispetto a un'abitazione ubicata su una strada trafficata, rumorosa e puzzolente).
Questi assunti teorici sono stati dimostrati empiricamente: i negozi situati a New York tra la 23a e la 31a strada e collocati lungo una pista ciclabile hanno visto un aumento del proprio fatturato del 49%, a fronte di un aumento del fatturato medio del 3% nel resto di Manhattan [fonte: NYC Department of Transportation 2012].
A ogni aumento del grado di “camminabilità” (previsti 5 livelli possibili) nella città di Washington D.C. corrisponde un aumento medio del valore delle case di 883 $ per metro quadrato nell'area interessata [Fonte: Brookings Institution, 2012].
Allo stato attuale, numerosi studi sono stati effettuati in diverse parti del mondo per rilevare il grado di impatto sull'economia locale derivante dalla diffusione dell'uso della bicicletta o, più in generale, di forme di mobilità attiva. Purtroppo l'Italia non ha ancora avuto modo di valutare il grado di impatto derivante dal cambiamento delle abitudini di mobilità e la realizzazione del biciplan di Bologna può rappresentare l'occasione propizia per condurre uno studio in grado di valutare in modo oggettivo l'impatto sulla città derivante dall'implementazione di nuove logiche nella progettazione della mobilità in ambito cittadino.
Impatto sanitario, variazione del commercio al dettaglio, valore immobiliare, creazione di posti di lavoro e risparmio individuale sono solo alcuni degli elementi che possono essere presi in considerazione per valutare i risultati derivanti dall'implementazione di politiche che favoriscano l'uso della bicicletta e, più in generale, di forme attive di mobilità.
Alcune prime questioni:
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Sono i dati sopra riportati adeguatamente conosciuti dai singoli operatori e/o dalle loro organizzazioni? Sono condivisi?
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Quale è l’orientamento dei soggetti economici interessati rispetto alle prospettive della Bikenomics?
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Quali difficoltà vedono nel far funzionare i meccanismi descritti nella realtà di Bologna?
Il Biciclab dedicato alla Bikenomics è convocato per Martedì, 12 Aprile alle 20:30 presso la Biblioteca Lame-Malservisi in Via Marco Polo, 21/13