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“L’ambiente è il nostro bene comune più prezioso: puntiamo sul nostro orgoglio di comunità per tutelarlo!”. Singoli cittadini e istituzioni devono collaborare e andare di pari passo per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente in generale. Ne è convinto Gino Santi, presidente del Consiglio Direttivo UISP Bologna.

"Da un lato, infatti, è necessario che i cittadini siano più consapevoli e sensibili sull’impatto che le loro azioni possono avere sull’ambiente, dall’altro è anche vero che spesso le Istituzioni si muovono con ritardo o fanno troppo poco".

Si tratta quindi di un cambiamento di natura prima di tutto culturale che deve attraversare la nostra comunità trasversalmente. “Dal genitore che si ostina ad accompagnare il proprio figlio a scuola utilizzando la macchina, anche se il figlio è grande o la scuola è molto vicina a casa, fino alle classi politiche e dirigenti che sono chiamate a prendere decisioni più lungimiranti e coraggiose”.

Una delle strategie da promuovere è di valorizzare in modo sempre più efficace e strutturato le persone e i gruppi informali che si attivano dal basso per il bene comune: “Vediamo sempre più spesso singoli cittadini che si attivano per i beni pubblici: a titolo di esempio posso citare il ragazzo giapponese che ha deciso di ripulire le strade di Napoli e di Roma raccogliendo le sigarette da terra, oppure la signora che raccoglie la plastica e la trasforma in nuovi oggetti e gadget. Ad Amsterdam, per fare un altro esempio, un’associazione propone gite tra i canali a caccia di bottigliette e rifiuti di plastica: un’opportunità per i turisti di scoprire i monumenti, le architetture e il paesaggio della capitale olandese collaborando al contempo alla pulizia delle acque. Sono tutti segnali del fatto che qualcosa si muove, è la punta di un iceberg che sta emergendo e che, però, va spinto e sostenuto”.

Anche lo sport può e deve essere considerato un veicolo di sensibilizzazione e comunicazione importante e su cui fare leva, se inteso come bene individuale e collettivo che interessa la salute, la qualità della vita, l’educazione e la socialità. “Lo sport può tutelare e valorizzare gli aspetti migliori dell’uomo e della collettività: per fare un esempio, stiamo lanciando un progetto sul plogging, una pratica che arriva dal nord Europa che consiste nel raccogliere i rifiuti con pinze e guanti mentre si cammina o si corre, ma anche progetti di gare di nuoto in ambiente libero, per sollevare attenzione sul tema dell’inquinamento delle acque e per ripristinare ecosistemi acquatici che un tempo erano incontaminati e ora non lo sono più. Sono piccoli ma importanti passi che vanno nella direzione di abbinare sport e tutela ambientale, momento ludico e gesto civico”.

Risulta, dunque, sempre più importante e urgente puntare sulla valorizzazione di queste sensibilità e sul senso di orgoglio e di appartenenza alla comunità, a una comunità che ha il diritto di vivere in un ambiente più sano e sostenibile ma anche il dovere di impegnarsi, a tutti i livelli, per raggiungerlo.

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