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All’interno dell’Asse 2 “Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana” rientrano i progetti di intervento in materia di efficienza energetica, mobilità sostenibile e ITS (Information Technology Services).

Finanziamento complessivo Asse 2: 11.500.000€

Risparmio energetico negli edifici pubblici
L’obiettivo del progetto è di ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o a uso pubblico, residenziali e non residenziali. Nello specifico, in linea con le direttive europee, ci si propone di ridurre del 20% nel territorio le emissioni di CO2. Gli edifici che saranno oggetto degli interventi di efficientamento energetico saranno scelti sulla base della loro significatività e accessibilità, in modo da costituire nuove centralità per il territorio.

Tempi: 10.2016 – 12.2021
Risorse economiche: 9.417.789,63€

Sistemi tecnologici a servizio della mobilità
Il progetto intende rafforzare la sicurezza nella circolazione, con particolare riferimento all’utenza debole, intervenendo prioritariamente sulla gestione dei flussi pedonali in corrispondenza degli attraversamenti regolati da impianti semaforici. Nelle situazioni più critiche, questi saranno ammodernati dal punto vista tecnologico per favorire la sicurezza dei pedoni, con un’attenzione particolare alle persone ipovedenti (ad es. ampliamento della rete di stazioni di misura veicolari a mezzo telecamere, equipaggiamento di impianti semaforici con dispositivi di ausilio per non vedenti e di apparecchi “countdown”, ecc.).

Tempi: I semestre 2017 – 31.12.2019
Risorse economiche: 300.000€

Sviluppo della mobilità attiva pedonale e ciclabile
Il progetto ha l’obiettivo di riqualificare i locali della Velostazione di Bologna, aperta al pubblico dal 2015, che offre parcheggio e altri numerosi servizi per le biciclette. Una prima fase prevede lavori di consolidamento strutturale, impermeabilizzazione, adeguamento degli impianti tecnologici, predisposizione degli allestimenti interni, installazione di una prima quota di rastrelliere; inoltre, si prevede di installare una postazione del servizio di bike sharing interoperabile con la rete regionale “Mimuovoinbici” per circa 40-50 biciclette pubbliche. In una seconda fase si procederà a realizzare le postazioni di lavoro e dell’accoglienza, compresa la sistemazione dell’area esterna, a completare la dotazione di posti di bike sharing e di stoccaggio delle biciclette a servizio dell’interscambio modale con le reti del trasporto pubblico.

Tempi: I semestre 2017 – 31.12.2019
Risorse economiche: 1.182.210€

Nodi di intescambio modale - Velostazione
Il progetto ha l’obiettivo di riqualificare i locali della Velostazione di Bologna, aperta al pubblico dal 2015, che offre parcheggio e altri numerosi servizi per le biciclette. Una prima fase prevede lavori di consolidamento strutturale, impermeabilizzazione, adeguamento degli impianti tecnologici, predisposizione degli allestimenti interni, installazione di una prima quota di rastrelliere; inoltre, si prevede di installare
una postazione del servizio di bike sharing interoperabile con la rete regionale “Mimuovoinbici” per circa 40-50 biciclette pubbliche. In una seconda fase si procederà a realizzare le postazioni di lavoro e dell’accoglienza, compresa la sistemazione dell’area esterna, a completare la dotazione di posti di bike sharing e di stoccaggio delle biciclette a servizio dell’interscambio modale con le reti del trasporto pubblico.

Tempi: I trimestre 2017 - III trimestre 2018
Risorse economiche: 600.000€

 

I progetti che fanno riferimento all’Asse “Agenda digitale metropolitana” sono strettamente collegati fra loro e hanno come obiettivo comune quello di sviluppare la Rete Civica Metropolitana, quindi rivolta a un milione di abitanti, e i servizi digitali per migliorare la qualità dei servizi e della vita dei cittadini, delle associazioni e dei professionisti del territorio.

Finanziamento complessivo Asse 1: 5.357.425€

La casa del cittadino digitale
Il progetto prevede di realizzare un punto unico di contatto digitale dove i cittadini potranno controllare e aggiornare i propri dati, accedere a servizi integrati della Pubblica Amministrazione e ricevere segnalazioni e notifiche da parte della Pubblica Amministrazione rispetto ai propri profili di interesse. La Casa del cittadino digitale sarà quindi un luogo capace di aggregare e presentare in modo personalizzato al
cittadino e ai professionisti informazioni e servizi, garantendo un’uniformità di interazione indipendentemente dallo specifico ente con il quale si intende dialogare, a livello metropolitano.

Tempi: 1.10.2016–31.12.2019
Risorse economiche: 3.057.425€

La città digitale collaborativa
Il progetto mira a rafforzare e ampliare gli strumenti tecnologici a supporto della collaborazione civica ed estenderli al territorio della Città Metropolitana. Gli interventi sono diretti a moltiplicare gli strumenti di partecipazione e collaborazione aumentando le relazioni fra le opportunità e le esigenze manifestate dagli enti del territorio, dai cittadini, dalle associazioni, dalle scuole. Si intende pertanto sviluppare ulteriormente un ambiente di collaborazione e di e-participation anche a supporto del bilancio partecipativo.

Tempi: 1.11.2016 – 31.12.2020
Risorse economiche: 800.000€

Dati e big data analytics per la comunità
Il progetto prevede di realizzare una piattaforma basata su un’estesa raccolta di dati relativi al territorio della Città Metropolitana: un sistema in grado, cioè, di intercettare, aggregare, gestire, visualizzare e leggere tutti i dati strutturati e destrutturati prodotti dai diversi attori che popolano la Città Metropolitana (persone, sistemi organizzativi, sistemi informativi, oggetti, sensori, macchine, ecc. e interpretare dai dati i bisogni delle persone). L’esito di questo processo è rappresentato dall’attivazione di servizi digitali innovativi e altamente personalizzati.

Tempi: 1.11.2016 – 31.12.2020
Risorse economiche: 1.500.000€

 

I cittadini di Bologna, attivi per tradizione, sono coinvolti nella vita della città, dalla cura dei beni comuni alle politiche per la casa, dalle iniziative di inclusione sociale a quelle culturali.

La città di Bologna si è dotata nel 2014, prima in Italia, del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani: uno strumento, che si è poi diffuso su tutto il territorio nazionale, nato per sostenere e valorizzare l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per finalità di interesse generale.
Questo strumento ha aperto un processo di cambiamento che ha avuto l'obiettivo di favorire la condivisione delle responsabilità nella cura e nella rigenerazione della città, permettendo ai cittadini di fare la loro parte grazie alla possibilità di stipulare dei “patti di collaborazione”.
Bologna ha risposto come è nella sua storia con numerosi progetti anche molto diversi tra loro e che interessano diverse aree, dal centro alle periferie.
Nei primi due anni (2014-2016) sono stati 245 i patti di collaborazione stipulati in città.

Come presentare una proposta?
Nel 2016 il Comune di Bologna ha pubblicato un nuovo Avviso pubblico per la formulazione di proposte di collaborazione con l’Amministrazione comunale per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani. L'Avviso resterà aperto fino al 30 giugno 2021.

È possibile presentare le proposte di collaborazione tramite la piattaforma digitale Comunità della Rete Civica Iperbole, all’interno della sezione Beni Comuni, nella quale sono disponibili le informazioni sul percorso, sulle modalità di partecipazione e sulle iniziative in corso.

Tutti, sia associazioni che singoli cittadini, possono inviare una proposta.
Per inviare una proposta, in particolare, è necessario:
- creare un proprio profilo sulla piattaforma
- compilare il form online in cui descrivere la propria proposta.

La proposta, se giudicata ammissibile alla luce del recente avviso pubblico, sarà pubblicata on line per 15 giorni durante i quali chiunque potrà commentarla e fare le proprie osservazioni. Al termine del periodo di pubblicazione si darà avvio alla fase di co-progettazione.

Quali ambiti possono essere tema di un patto?
I patti di collaborazione possono riguardare proposte per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani materiali, immateriali e digitali, che i cittadini e l’Amministrazione, anche attraverso procedure partecipative e deliberative, riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo.
A titolo esemplificativo, per beni materiali si intende ad es. strade, piazze, portici, aiuole, parchi e aree verdi, aree scolastiche, edifici, ecc; per beni immateriali ad es. inclusione e coesione sociale, educazione, formazione, cultura, sensibilizzazione civica, sostenibilità ambientale, riuso e condivisione, ecc.; per beni digitali ad es. siti, applicazioni, social, alfabetizzazione informatica, ecc.
La collaborazione tra i cittadini attivi e l’Amministrazione può essere declinata a vari livelli: la cura occasionale, la cura costante e continuativa, la gestione condivisa e la rigenerazione.
Gli interventi possono riguardare: interventi di cura, rigenerazione e gestione condivisa di spazi pubblici; interventi di cura, rigenerazione e gestione condivisa di edifici; promozione dell’innovazione sociale e dei servizi collaborativi; promozione della creatività urbana; innovazione digitale.

Per ulteriori informazioni:
comunita.comune.bologna.it/beni-comuni

A Bologna 2 milioni di euro per rigenerare, attraverso nuovi processi ambientali, sociali, economici e sostenibili, la zona universitaria intorno a via Zamboni.

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