Il PAES – Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile – è lo strumento con cui il Comune di Bologna, in collaborazione con altri soggetti della città pubblici e privati, ha inteso ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, come previsto dal Patto dei Sindaci promosso dalla Commissione Europea, a cui Bologna ha aderito nel 2008.
Gli obiettivi del PAES erano ridurre le emissioni di CO2 in città, aumentare l'efficienza energetica e incentivare l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.
Il PAES di Bologna ha descritto il contesto territoriale, ha fatto una dettagliata lista delle emissioni di CO2 suddivise per settore, ha illustrato le attività già sviluppate e in corso e ha delineato gli obiettivi, le linee di azione e gli interventi che saranno realizzati nei prossimi anni.
I principali ambiti di intervento sono stati:
- edifici pubblici e illuminazione pubblica
- edifici residenziali
- forestazione urbana
- mobilità e trasporti
- produzione di energia
- settore terziario e produttivo
Per attuare questo insieme così complesso di azioni è stata avviata una partenership pubblico-privata, con un ruolo del Comune di stimolo, informazione e messa in relazione dei diversi soggetti.
Per questo nel 2012 è stato attivato un percorso di coinvolgimento degli stakeholder e in particolare dei soggetti economici e delle loro organizzazioni. Il percorso ha coinvolto più di 150 organizzazioni e ha portato una trentina di esse a ottobre 2012 a sottoscrivere il "Protocollo di intesa per l'attuazione del PAES" e ad avviare una serie di progetti attuativi che si sono sviluppati negli anni a seguire.
Nel 2015 è stato aggiornato l'inventario delle emissioni per valutare i trend della città e monitorare l'efficacia delle azioni intraprese. Dall'inventario è emersa una riduzione delle emissioni climalteranti (dal 2005 al 2013) di quasi 300.000 tonnellate, corrispondenti a un calo del 12,4%. La riduzione maggiore veniva dal settore dei trasporti privati con un calo delle emissioni del 37,9%. Su questo dato ha inciso l'aumento della mobilità ciclabile e dell'uso del mezzo pubblico, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Il settore civile (terziario e residenziale) ha presentato invece una riduzione ridotta (rispettivamente del 2 e dell'1,6%), rimanendo quello con la maggior quota dei consumi comunali.
Successivamente, nel 2018, la città di Bologna ha ampliato ulteriormente gli obiettivi a cui tendere, aderendo al nuovo Patto dei Sindaci per il Clima & l’Energia - PAESC - che rappresenta l'evoluzione del PAES, avendo inglobato a livello europeo l'iniziativa del Compact of Mayors dedicata ai temi dell'adattamento al cambiamento climatico.
Attraverso il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima & l’Energia, le città firmatarie condividono una visione per il 2050: accelerare la decarbonizzazione dei loro territori, rafforzando la loro capacità di adattarsi agli inevitabili impatti del cambiamento climatico e consentendo ai loro cittadini di accedere a un'energia sicura, sostenibile e accessibile. Le città firmatarie s'impegnano a sostenere l'attuazione dell'obiettivo comunitario di riduzione del 40% dei gas a effetto serra entro il 2030, e l'adozione di un approccio comune per affrontare la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici.
Si tratta del più grande movimento dei governi locali impegnati a superare i loro obiettivi nazionali in tema di clima ed energia.
Completamente in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con i principi di giustizia sul clima, il Patto Globale dei Sindaci affronterà tre temi chiave: la mitigazione del cambiamento climatico, l'adattamento agli effetti negativi del cambiamento climatico e l'accesso universale ad un'energia sicura, pulita e conveniente.
Per saperne di più: pattodeisindaci.eu/it