• La scuola che sarà

    Nell'ambito del più ampio percorso delle Nuove Scuole di Quartiere, è nato La scuola che sarà, il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) che la Fondazione per l'Innovazione Urbana e Archilabò hanno svolto con circa sessanta ragazzi e ragazze.

    Si tratta di una prima sperimentazione che potrà essere riproposta e adattata: l'intento è che possa evolvere in un progetto annuale strutturato in grado di indirizzare la linea di intervento di scuole e istituzioni cittadine in materia di educazione.

    IL PERCORSO VERSO IL FESTIVAL 

    La sperimentazione La scuola che sarà ha preso avvio a febbraio 2023 e ha visto protagonisti studenti e studentesse di due scuole bolognesi: una quarta del Liceo Righi (quartiere Porto-Saragozza) e una quarta del Liceo Manzoni(quartiere San Donato-San Vitale). 

    Le ragazze e i ragazzi partecipanti, tramite un percorso di formazione ed esplorazione di sé e del territorio, sono stati chiamati a individuare e scegliere quali sono le competenze e le tematiche che vorrebbero potenziare e introdurre nella scuola del futuro.

    Ai contenuti emersi è stato dedicato l’evento finale del percorso: un festival, che si è svolto il 20 e 21 maggio 2023 presso Salaborsa Lab, che è stato co-progettato con i partecipanti, direttamente coinvolti in aspetti chiave come la curatela, l’organizzazione logistica e la comunicazione. 

    Guidati da mentor ed esperti/e, studenti e studentesse hanno lavorato infatti suddividendosi in tre laboratori: il gruppo curatela artistico-scientifica, il gruppo produzione e logistica e il gruppo comunicazione, a cui si riconducono le aree delle competenze illustrate dai quadri europei per l’apprendimento permanente, cuore scientifico del progetto. 

    Il festival, inteso come pratica artistica e culturale, è stato così un dispositivo di formazione, trasformazione e orientamento, una pratica attraverso cui conoscere se stessi, le proprie aspirazioni e i propri desideri, acquisendo al contempo nuovi strumenti e competenze per comunicarli. 
    Il percorso si è articolato intorno al concetto di competenza e, attraverso la realizzazione di un progetto concreto, ha avuto l'obiettivo di mettere in gioco le abilità degli studenti e delle studentesse, oltre al loro tradizionale ruolo di ricettore passivo di nozioni e conoscenze. Attraverso la realizzazione del festival, i partecipanti hanno potuto infatti sviluppare consapevolezza verso le proprie abilità, verso il proprio rapporto con le altre persone e verso il mondo esterno all’istituzione scolastica, attraverso un dialogo attivo e partecipato con le realtà del territorio bolognese che si occupano di progettazione e intervento culturale.

    I MERCOLEDÌ DELLA SCUOLA CHE SARÀ

    Parallelamente al percorso formativo con le classi, la sperimentazione La scuola che sarà ha previsto anche l'organizzazione di un ciclo di incontri pubblici aperti alla comunità educante e ai docenti: I mercoledì della scuola che sarà.

    Dal 15 marzo al 10 maggio 2023, si sono svolti 4 incontri, con un panel di ospiti qualificati per curriculum accademico e professionale in dialogo con la cittadinanza, gli insegnanti e le realtà che sul territorio si occupano a vario titolo di educazione, con l'obiettivo di coinvolgere, ascoltare e far emergere le voci di insegnanti, formatori, educatori e famiglie. 

    Attreaverso gli incontri, infatti, si è voluto promuovere il confronto partecipato tra saperi “esperti” e la concreta esperienza di chi la scuola la fa, al fine di intercettare bisogni, esigenze, necessità della scuola sul territorio bolognese; mettere in comune le sfide e le difficoltà dell’esperienza scolastica; valorizzare le esperienze didattiche e formative degli insegnanti; creare reti di partecipazione e di cooperazione per la co-costruzione della scuola del futuro. 

    Sono disponibili online le registrazioni dei quattro incontri

    Progetto PON METRO 14-20 finanziato dal FSE nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19. 

     

  • Bologna Missione Clima

    Bologna è stata selezionata nel 2022 dalla Commissione Europa tra le 100 città europee che lavoreranno per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

    Insieme a Bologna sono state selezionate le città italiane di Bergamo, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino, altre 91 città europee e 12 di paesi partner.

    Attualmente le aree urbane, globalmente, consumano oltre il 65% delle risorse energetiche mondiali, producendo oltre il 70% di emissioni di CO2. La neutralità climatica è un obiettivo che l’Unione si è fissata di raggiungere entro il 2050.
    Queste cento città selezionate fungeranno quindi da apripista cercando di raggiungerlo in anticipo e aiutando tutte le altre.

    La neutralità climatica è il bilanciamento tra le emissioni di gas climalteranti e gli assorbimenti di CO2 in un determinato intervallo di tempo. L’intento è di “azzerare” e “neutralizzare” le emissioni di CO2, e altri gas ad effetto serra, ottenendo un saldo di emissioni di CO2 minore o uguale a zero.

    Lavorando in modo trasversale e sistemico, la Missione è quindi un percorso che mette insieme l'innovazione sulla mobilità, l’efficientamento energetico, l’educazione, la sostituzione di energia proveniente da fonti non rinnovabili con quella proveniente da fonti rinnovabili, la riduzione della quantità di rifiuti termovalorizzati, la piantumazione e l'aumento del verde urbano, ecc.

    Il primo passo della città verso questo sfidante obiettivo è la stesura del Climate City Contract, quale strumento fondamentale di co-progettazione, realizzazione e monitoraggio degli interventi necessari. Il Climate City Contract è infatti un processo e un documento composto da:

    • un Piano di impegni strategici, esito di un processo condiviso con attori locali e regionali
    • un Piano di azioni, che identifichi i punti di forza e le lacune delle strategie, delle politiche e dei piani esistenti e utilizza tutte le leve del cambiamento per creare un insieme coordinato di interventi
    • un Piano di investimenti, che fornisca una valutazione dei costi e dell’impatto al fine di mobilitare strategicamente i finanziamenti pubblici e attrarre capitali privati per finanziare i percorsi della città verso la neutralità climatica.

    Per realizzare questo percorso è fondamentale quindi coinvolgere la cittadinanza e gli attori del territorio nel Climate City Contract, per formalizzare un impegno collettivo della città.

    Oltre all’Università di Bologna, TPER, ACER ed Hera, che avevano già partecipato alla candidatura della città all’iniziativa, tra i primi partner coinvolti ci sono imprese, enti locali e consorzi che hanno deciso di partecipare su base volontaria: l’Aeroporto Marconi, il CAAB, LegaCoop, le aziende sanitarie, il Consorzio dei canali e l’impresa del settore energetico Illumia.

    Numerose altre organizzazioni sia piubbliche che private della città hanno inoltre l'opportunità di aderire alla Missione e contribuire così concretamente a migliorare il clima di Bologna attrraverso a una call aperta dal 27 ottobre all'11 dicembre 2023

    Il coinvolgimento degli abitanti di Bologna nella Missione passa inoltre – in parte – per l’Assemblea cittadina, uno strumento di dialogo ed elaborazione condivisa, recentemente entrato a far parte dello statuto comunale, che mira a coinvolgere direttamente alcuni cittadini e cittadine, sorteggiati casualmente, per contribuire a proporre e attuare politiche comunali. Quest'anno l'Assemblea ha trattato il tema dei cambiamenti climatici.

    » Vai alla pagina dedicata all'Assemblea cittadina per il clima

    In stretta relazione con la Missione, è promosso e sviluppato anche il progetto europeo Cities 4.0, di cui la nostra Fondazione è partner insieme ad altri quattro enti europei per la ricerca e l'innovazione - Brainport Eindhoven, Ecosystem Thinking Institute (ESTI), Leuven Mindgate e il Parco Scientifico di Turku - con l'obiettivo di creare nuove reti e sinergie fra ecosistemi dell'innovazione verso la neutralità climatica.

    » Vai alla pagina dedicata al progetto europeo Cities 4.0

    La Missione è gestita dall’ufficio Transizione Ecologica e Ufficio Clima nel Comune di Bologna affiancati da una Task Force intersettoriale che coinvolge trasversalmente tutti gli uffici che si occupano dei temi interessati. Anche la nostra Fondazione e l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (AESS) sono coinvolte nella Task Force intersettoriale, a supporto del lavoro fatto dal Comune. 

  • Assemblea cittadina

    Il 19 dicembre 2022 il Consiglio Comunale ha indetto la prima Assemblea cittadina di Bologna, dedicata al clima

    Bologna è la prima città in Italia che, dopo aver dichiarato l’emergenza climatica con il voto del Consiglio Comunale nel settembre 2019, ha adottato le assemblee cittadine deliberative come nuovo e innovativo strumento partecipativo per decisioni di interesse generale.

    L’Assemblea cittadina è uno strumento democratico che mira a coinvolgere direttamente alcuni/e cittadini e cittadine, sorteggiati/e casualmente, nella formazione e attuazione delle politiche comunali e a rafforzare il dialogo tra la cittadinanza e l’amministrazione. L’Assemblea è deliberativa, cioè si basa su un metodo di dialogo e argomentazione tra i/le partecipanti.
    Viene convocata al massimo una volta all’anno, in modo temporaneo, su un tema particolarmente rilevante, di competenza del Comune di Bologna.

    Nel 2021, al termine del percorso Un clima di partecipazione promosso dalla nostra Fondazione, questo strumento è stato inserito nello Statuto Comunale, mentre nel luglio 2022 sono state definite le modalità attuative nel “Regolamento sui diritti di partecipazione e informazione dei cittadini”.
    A maggio 2023 la prima Assemblea cittadina di Bologna ha avviato i lavori che si sono conclusi a novembre 2023. La prima Assemblea cittadina di Bologna ha trattato il tema dei cambiamenti climatici.

    Bologna è infatti una delle 100 città europee selezionate nell’ambito della Missione 100 città neutrali climaticamente entro il 2030. L’Amministrazione comunale sta coordinando e promuovendo le azioni per accelerare il raggiungimento di questo obiettivo ambizioso, attraverso un coordinamento intersettoriale delle politiche e uno sforzo collettivo che unisce soggetti pubblici e privati, aziende ed istituzioni nella sottoscrizione di un Contratto Cittadino per il Clima.
    Nell’ambito di questo coinvolgimento di tutta la città, l’Assemblea per il clima ha costituito uno tra i fondamentali strumenti per il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine.

    La nostra Fondazione, dopo aver supportato il Comune nel 2021 nella definizione del Regolamento attuativo dell’Assemblea cittadina, nel corso del 2023 è stata impegnata nel supportare il Comune nella progettazione, coordinamento e accompagnamento di tutto il processo, nell’informazione, nell’organizzazione logistica e nella gestione e facilitazione degli incontri.


    L'Assemblea cittadina per il clima 2023/2024

    LA COMPOSIZIONE DELL'ASSEMBLEA

    I primi mesi del 2023 sono stati dedicati alla formazione dell'Assemblea, attraverso una procedura di sorteggio: l'Assemblea infatti è stata composta da 100 membri.
    80 di questi sono persone con più di 16 anni residenti nel Comune di Bologna, selezionate per estrazione a sorte mediante campionamento casuale stratificato, cioè assicurando che il campione rispecchi le caratteristiche socio-demografiche della città (il campionamento viene svolto proporzionalmente ai gruppi di età, ai quartieri e al genere). L'Assemblea ha accolto anche 20 "city users", cioè persone che frequentano abitualmente la città, ma non sono residenti: 10 studenti e studentesse universitari/ie fuori sede dell’Università di Bologna e 10 abbonati e abbonate al trasporto pubblico.
    I/Le partecipanti, estratti a sorte, hanno ricevuto a primavera 2023 un invito ufficiale dal Comune di Bologna per partecipare all’Assemblea. 
    Durante lo svolgimento dell’Assemblea, alcuni membri hanno rinunciato o sono decaduti; più precisamente, 7 membri sono decaduti e 5 membri si sono ritirati nel corso dei lavori e, quindi, al termine del percorso l’Assemblea era composta da 88 membri.

    Nel mese di marzo sono stati inoltre nominati dalla Giunta i tre organi di governance dell’Assemblea incaricati di garantirne l’efficacia dell’organizzazione e il funzionamento: il Comitato di coordinamento, il Comitato di supporto e il Comitato di garanzia. Infine, all’ultimo incontro dell’Assemblea, si è eletto il Comitato di monitoraggio composto da 21 membri dell’Assemblea stessa.

    I LAVORI DELL'ASSEMBLEA

    I lavori dell'Assemblea sono stati avviati a maggio 2023. I primi due incontri dell’Assemblea, del 29 maggio e del 14 giugno, sono stati dedicati agli interventi di formazione di esperti ed esperte sui temi legati al cambiamento climatico.

    I successivi due incontri, che si sono svolti il 29 giugno e il 5 luglio, sono stati dedicati all’ascolto delle realtà portatrici di interessi collettivi che hanno aderito alla precedente manifestazione di interesse, a cui si sono aggiunte alcune realtà istituzionali.

    La seconda parte dell’Assemblea cittadina è iniziata il 14 settembre e ha previsto altri quattro incontri dedicati al confronto e alla deliberazioneintorno a tre principali aree tematiche: Abitare la città, Rinaturalizzare la città, Vivere e spostarsi nello spazio della città. 
    Infine, l'8 novembre, si è svolto l’ultimo incontro dell’Assemblea che ha portato alla validazione di un documento contenente le raccomandazioni e proposte emerse durante il percorso.

    La partecipazione agli incontri è sempre stata intorno all’80%, arrivando nei primi 3 incontri quasi al 90%. 

    L'ATTUAZIONE

    Il documento finale elaborato dall'Assemblea è stato trasmesso al Comune a dicembre 2023. 
    Dopo due Commissioni consiliari istruttorie, a cui ha partecipato attivamente anche il Comitato di monitoraggio, e una Commissione consiliare deliberativa, il Consiglio comunale ha approvato, nella seduta del 26 febbraio 2024, la delibera che accoglie le proposte e raccomandazioni formulate dall’Assemblea.
    Si è conclusa così la fase deliberativa che ha portato alla discussione delle proposte dell’Assemblea attraverso una delibera proposta dalla Giunta al Consiglio. Ora le proposte sono entrate nel Piano attività dei settori, nel Contratto per Bologna Missione Clima e la loro applicazione sarà seguita dal Comitato di monitoraggio. 

    Vuoi saperne di più? 

    » Vai sul sito Partecipa del Comune di Bologna e leggi i report di tutti gli incontri, i materiali di approfondimento e tutti gli altri documenti utili.
    » Leggi questa notizia che raccolta il percorso 
    » Leggi e scarica il documento conclusivo con le proposte e le raccomandazioni dell'Assemblea
    » Approfondisci le proposte e le raccomandazioni in questo articolo su chiara.eco 
    » Vai sul nostro sito Chiara.ecoe leggi tutti gli articoli che raccontano gli incontri dell'Assemblea
     

  • FUORI!

    FUORI! è un progetto dall’attitudine sperimentale che vuole dare parola e potere a giovani adolescenti e portare alla luce alcuni temi urgenti dell’oggi.

    Il progetto è di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, curato da Silvia Bottiroli, promosso dal Comune di Bologna nel quadro delle Scuole di Quartiere e finanziato dall’Unione europea – Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 e della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19.

    Iniziato a giugno 2022, FUORI! ha coinvolto le e gli adolescenti di Bologna in processi partecipati di ricerca e creazione performativa affidati ad artiste e artisti internazionali in dialogo con la scena artistica della città e si è articolato in otto linee progettuali svolte durante un intero anno con momenti dedicati ad adolescenti e altri aperti alla cittadinanza, per concludersi con un grande programma pubblico a giugno 2023

    Gli obiettivi del progetto sono stati far incontrare le ragazze e i ragazzi con processi di creazione artistica all’interno dei quali potessero assumere posizioni e ruoli differenti – dall’elaborare contenuti al commissionare un’opera d’arte, da riappropriarsi dello spazio pubblico al fare esperienza della spettatorialità come pratica emancipata – mettendo in prospettiva le diverse forme partecipative; perseguire gli obiettivi di welfare culturare ed inclusione sociale all’interno di una strategia integrata di innovazione sociale che utilizza gli strumenti della cultura per favorire inclusione e contrasto al degrado; fornire ai giovani coinvolti strumenti di reazione e fronteggiamento degli effetti della crisi pandemica, rafforzando i sistemi comunicativi e relazionali messi fortemente in crisi dall’isolamento forzato di questi anni.

    Le attività di FUORI! sono state condotte da artiste ed artisti internazionali in dialogo con la scena artistica bolognese. Gli artisti e le artiste e i gruppi coinvolti sono: Anna Rispoli - Bluemotion / Giorgina Pi - Carolina Bianchi Y Cara de Cavalo - CHEAP - F. De Isabella - Mammalian Diving Reflex - Marco Martinelli - Samara Hersch.

    I diversi percorsi hanno portano alla luce alcuni temi urgenti dell’oggi, dando parola e potere alle ragazze e ai ragazzi attraverso modalità radicate nella complessità del loro quotidiano, per dare vita a forme concrete di immaginazione concrete.

    Attraverso i percorsi di ricerca e creazione proposti dai diversi progetti artistici, FUORI! ha articolato in processi di lavoro e in un programma pubblico quattro questioni che interrogano direttamente le nuove generazioni e che chiamano alla costruzione di pratiche, immaginari condivisi, forme di pensiero e azione: la riappropriazione dello spazio pubblico, il politico, le politiche del corpo, l’autorità. A queste progettualità si legano una serie di laboratori e approfondimenti, curati da performer e realtà del territorio.

    La nostra Fondazione, oltre a supportare trasversalmente il progetto attraverso un'attività di narrazione e promozione delle attività, ha collaborato in particolar modo allo sviluppo di uno dei percorsi previsti dal progetto, FUTURA, grazie al quale i ragazzi e le ragazze si sono fatti committenti di un’opera d’arte per la città di Bologna.

    Ispirato al progetto francese Nouveaux Commandataires, FUTURA è un percorso, un ponte tra giovani e arte pubblica, uno sguardo nuovo verso lo spazio urbano. Il gruppo ha partecipato a un ciclo di incontri guidati da alcuni professionisti e professioniste provenienti da diversi campi disciplinari, negli spazi di DumBO e nella città. Insieme, hanno scoperto come si realizza un’opera d’arte, partendo dall’individuazione dell’artista a cui affidarne la creazione, lungo tutto il percorso di ideazione e committenza. L’opera commissionata è stata presentata pubblicamente al termine del percorso, a giugno 2023. Il progetto si è svolto inoltre in collaborazione con Baumhaus.

    » Maggiori informazioni su FUTURA

    » Per seguire tutte le attività del progetto FUORI! si rimanda ai siti: 
    scuolediquartiere.bo.it/progetti/fuori
    fuori.bo.it
    IG @fuori_bo
    FB @Fuori.Bo

  • Bologna di notte

    A partire dalla fine del 2022 e nel corso del 2023, la nostra Fondazione ha accompagnato il Comune di Bologna in un percorso di co-progettazione del Piano della notte. 

    Il Piano della notte intende essere una politica innovativa in grado di affrontare la gestione della vita notturna della città considerandone i molteplici aspetti - culturale, sociale, economico, di vivibilità e sicurezza - con l’obiettivo di trovare un giusto bilanciamento tra interessi e diritti di tutte e tutti.

    La prima fase del percorso - da novembre 2022 a febbraio 2023 - ha previsto un'attività di ricerca con l'obiettivo di far emergere bisogni, priorità e aspettative di chi vive, lavora e attraversa la città di notte e, in generale, di tutti coloro che vi abitano.

    La ricerca, portata avanti dal sociologo Riccardo Prandini e dal ricercatore Matteo Cataldi, hanno visto la realizzazione di:

    • alcuni focus group che hanno coinvolto gestori di locali, comitati di residenti, studenti e altri operatori di servizi notturni
    • interviste su un campione casuale e stratificato rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nel Comune di Bologna
    • un questionario compilato da circa 5.000 persone, dal 19 gennaio al 20 febbraio 2023. 

    La mobilità, la convivenza e la condivisione dello spazio pubblico, l’impatto acustico, l’offerta culturale e le attività produttive, la qualità e la dignità del lavoro, la salute sono solo alcuni degli argomenti sui quali si è focalizzata l’indagine per conoscere meglio l’identità della città di notte e migliorare i servizi, l’offerta culturale e la vivibilità di Bologna.

    La seconda fase del percorso - che si è svolta da marzo a giugno 2023 - ha previsto gli Stati generali della notte: una serie di appuntamenti come dialoghi e scambi di esperienze con altre città sia nazionali che internazionali, momenti laboratoriali, incontri, la presentazione dei risultati della ricerca e l'avvio della co-progettazione del Piano della notte, passeggiate esperienziali notturne. 

    » Scarica la locandina con il programma 

    Maggiori informazioni: 
    comune.bologna.it/piano-notte

  • Scuole aperte tutto l'anno

    Scuole aperte tutto l'anno è una sperimentazione avviata nel 2023 e nata dal percorso Le Nuove Scuole di Quartiere frutto della collaborazione tra il Comune di Bologna e la nostra Fondazione: un processo che ha coinvolto attraverso diversi strumenti (laboratori, focus group, interviste, ecc.) educatori, terzo settore, Quartieri, per promuovere una concreta apertura delle scuole al territorio e una didattica sempre più integrata, anche grazie al supporto di diverse realtà del territorio che cooperano nel costruire ponti con il mondo esterno all’edificio scolastico, in un continuo scambio tra ciò che accade dentro e fuori la scuola. 

    Questa prima sperimentazione di Scuole aperte tutto l'anno è resa possibile grazie a un investimento del Comune di Bologna e la collaborazione della nostra Fondazione e coinvolge due scuole - IC 12 Farini (Quartiere Savena) all’IIS Belluzzi-Fioravanti (Quartiere Borgo Panigale-Reno)una secondaria di primo grado e una secondaria di secondo grado.

    Queste due scuole superano la tradizionale apertura nelle sole ore del mattino e restano aperte anche al pomeriggio con attività gratuite rivolte agli studenti e alle studentesse che vanno dallo studio assistito, per il potenziamento delle competenze e la preparazione di verifiche e interrogazioni, ad attività sportive e laboratoriali quali calcio misto e boxing, atletica, teatro e giocoleria, videomaking, laboratori di stampa 3D, di produzione musicale digitale e fumetto. Non mancano inoltre uscite e attività sul territorio, legate al tema della sostenibilità ambientale e volte ad ampliare il loro immaginario riguardo ai luoghi in cui possono apprendere, sperimentarsi e realizzarsi. 

    Tutte le attività sono progettate e gestite grazie al coinvolgimento di alcune realtà educative del territorio selezionate tramite avviso pubblico: Dry-Art ETS presso l’IC 12 Farini e il consorzio Scu.Ter – Scuola Territorio presso l’IIS Belluzzi-Fioravanti

    Si tratta di un caso unico a livello nazionale: per la prima volta una città avvia una politica per creare una rete di scuole aperte dando spazio ai nuovi bisogni degli adolescenti. Dal monitoraggio delle prime sperimentazioni e anche grazie alle diverse esperienze promosse da singoli istituti, l’obiettivo, con i prossimi fondi europei in arrivo, è di estendere questa opportunità creando una politica stabile e accessibile.

    Scuole aperte tutto l’anno nasce come naturale evoluzione del programma estivo “Scuole Aperte” e si rivolge agli studenti e alle studentesse di età compresa tra gli 11 e i 16 anni offrendo opportunità per almeno 45 alunni/e per istituto. La sperimentazione ambisce a offrire nuove opportunità gratuite, formative, culturali e di socializzazione, qualificando il tempo extrascolastico sia durante il periodo invernale che nel periodo estivo, sostenendo la socialità, la crescita personale e il successo formativo, contrastando situazioni di povertà educativa, consolidando la sinergia tra scuola, mondo educativo e risorse comunitarie, favorendo una lettura condivisa dei bisogni adolescenziali e la costruzione di un linguaggio comune tra i diversi soggetti coinvolti. 

    Oltre a Scuole aperte tutto l'anno, nell'ambito del più ampio percorso delle Nuove Scuole di Quartiere è nata anche la sperimentazione La scuola che sarà, il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) che la nostra Fondazione e Archilabò svolgono con circa sessanta ragazzi e ragazze chiamati a individuare e scegliere le competenze e le tematiche che vorrebbero potenziare e introdurre nella scuola del futuro.

    Progetto PON METRO 14-20 finanziato dal FSE nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di COVID-19. 

     

     

  • Città della Conoscenza

    La  “Città della Conoscenza” è una strategia di mandato del Comune di Bologna finanziata grazie alle risorse dei Piani Urbani Integrati (PUI), nell’ambito del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza e altre fonti di finanziamento locali ed europee. 

    La Città della Conoscenza è un progetto di rigenerazione del quadrante nord-ovest di Bologna e di azioni integrate, che puntano su scienza e sapere come leve strategiche per dare una nuova direzione all’insieme delle politiche cittadine di promozione della città, attrazione dei talenti e degli investimenti di qualità, sviluppo, innovazione, internazionalizzazione, rigenerazione urbana e ambientale, ma anche per favorire nuovi processi di inclusione sociale e per rafforzare il tessuto democratico cittadino. 

    La nostra Fondazione supporta il Comune di Bologna nella realizzazione e nell'accompagnamento di alcune azioni previste dalla strategia attraverso attività di progettazione, informazione, discussione e confronto. 

    La strategia Città della Conoscenza si fonda su tre ambiti di priorità:

    1. Scienza, ricerca e formazione avanzata e formazione avanzata 
      Favorire la crescita e l’attrazione di nuovi centri di ricerca e di formazione avanzata, la loro connessione e relazione con i principali centri nazionali e internazionali.
    2. Sviluppo economico, lavoro di qualità e attrattività internazionale
      Sostenere una nuova politica industriale, fondata su sostenibilità, transizione digitale e attrazione di talenti, per innescare la traduzione di scienze, saperi e ricerca avanzata in innovazione e impatto socio-economico.
    3. Conoscenza e cultura diffuse
      Promuovere in modo diffuso conoscenza e capacità critica di comprendere le grandi trasformazioni globali, con un’attenzione particolare alle generazioni più giovani e alla formazione permanente degli adulti.

    Le leve di intervento per realizzare la Città della Conoscenza sono due:

    1. La Via della Conoscenza

    La Via della Conoscenza è un progetto urbanistico di rigenerazione del quadrante nord-ovest della città, che connette e posiziona nello spazio urbano l’area nella quale si concentrano i principali poli di ricerca e di innovazione e le principali aree di opportunità e di trasformazione di Bologna, favorendo sinergie tra ambiti di sviluppo e interventi di valorizzazione del patrimonio scientifico, industriale e culturale della città. 

    L’insieme dei luoghi della Città della Conoscenza si articola principalmente in cinque distretti che ospitano attività di grande rilevanza scientifica, tecnologica e culturale per la città e offrono ulteriori possibilità di sviluppo con la rigenerazione di aree dismesse.

    I progetti prioritari sono: 

    • L’Ex scalo Ravone
      L’ex scalo Scalo Ravone sarà il centro di un nuovo distretto: attraverso la rigenerazione eco-sostenibile di un area di circa 110.000 mq che sono stati acquisiti a marzo 2024 dal Comune di Bologna, il progetto prevede la riqualificazione energetica e sismica degli edifici esistenti, la realizzazione di nuovi spazi e servizi per l’abitare sociale, per il lavoro, per la cultura, lo svago e lo sport e un intervento complessivo di rigenerazione dello spazio pubblico in chiave sostenibile, con la previsione di realizzare una nuova piazza e un nuovo parco urbano.
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    • Il Polo della Memoria democratica
      Il Polo nascerà all’interno della Stazione Centrale e punta a essere un centro dall’ambizione nazionale, che sappia guardare e interrogare la nostra contemporaneità attraverso il filtro di valori che a Bologna più che altrove fondano le loro radici storiche e che sono alla base della vita democratica del nostro Paese come l’antifascismo, l’antirazzismo, l’espansione e la lotta per i diritti civili e sociali, la lotta allo stragismo, il pensiero e la cultura critica. Il Polo della Memoria democratica sarà un centro in grado di far dialogare, interagire e contaminare con modalità inedite, ibride e innovative archivi, biblioteche, musei e aree espositive, luoghi di ricerca, discussione, approfondimento e produzione culturale, artistica, creativa e civica.

    • Ex-Mercato ortofrutticolo alla Bolognina
      Il progetto prevede un quadro integrato di interventi, finalizzati a implementare la trasformazione e la rigenerazione di una parte importante della Bolognina. All'interno del progetto si prevede la riqualificazione degli spazi dell’Ex-Mercato Ortofrutticolo, che faranno parte del Polo della Memoria democratica e saranno caratterizzati da funzioni laboratoriali, di coinvolgimento delle scuole e della cittadinanza. Gli spazi saranno inseriti nella rete diffusa dei percorsi del Polo. Oltre agli interventi di riqualificazione legati al Polo, sono previsti inoltre dal progetto interventi finalizzati a migliorare e completare la viabilità nel quartiere, e in partnership con ACER è prevista la realizzazione del Museo della Casa Popolare che raccoglierà il vasto patrimonio iconografico e progettuale dell'ex Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) di Bologna in un archivio e un’esposizione permanente.

    • Il Parco del Dopolavoro Ferroviario (DLF)
      Il Parco del Dopolavoro Ferroviario (DLF) sarà oggetto di diversi interventi di rigenerazione che interverrano sugli edifici e le aree verdi del Parco e diventerà un polo culturale e sportivo di nuova generazione, un rinnovato centro della vita notturna cittadina, gestito attraverso forme innovative di collaborazione e partnership pubblico-private.

    • La Via della Conoscenza 
      La Via della Conoscenza è l’infrastruttura principale della strategia Città della Conoscenza e connette i luoghi della ricerca, nuovi insediamenti urbani, spazi pubblici e verdi del quadrante nord-ovest della città, attraverso una rete dedicata alla mobilità lenta fatta da percorsi ciclabili e spazi pubblici pedonali. Un percorso connotato, riconoscibile e attrezzato attraverso nuove e innovative tecnologie di infrastrutturazione digitale. Il percorso connette fisicamente luoghi importanti per la scienza e la ricerca ma anche luoghi della memoria e di importanza storica che verranno valorizzati attraverso la creazione dei nuovi “HUB della Conoscenza” che diverranno le principali “piazze” di questo grande percorso culturale diffuso.

    • Museo dei bambini e delle bambine
      Al Pilastro, all’interno del parco Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini, in prossimità e in diretta relazione con la Biblioteca Spina e la Casa Gialla, nascerà il nuovo Museo dei bambini e delle bambine di Bologna: un nuovo polo culturale di rilevanza nazionale, dedicato all’educazione, alla conoscenza e allo svago, rivolto ai bambini da 0 a 12 anni. Il progetto è stato selezionato tramite un concorso di progettazione internazionale promosso dal Comune insieme all’Ordine degli Architetti che è rimasto aperto dall’1 novembre al 12 dicembre 2022. Ad aggiudicarsi il Concorso il raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Aut Aut Architettura. Da ottobre 2022 la nostra Fondazione è impegnata nel coordinamento di un percorso di ascolto di accompagnamento alla progettazione con l’obiettivo di coinvolgere realtà interessate del territorio, comunità, cittadini e cittadine della zona, con una particolare attenzione ai più piccoli.
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    2. Le Politiche della Conoscenza

    La Città della conoscenza sarà sostenuta da un insieme di politiche volte a favorire la crescita e stimolare la sinergia e la collaborazione nell’ecosistema della ricerca e della conoscenza metropolitano e ad individuare strategie per il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini e delle cittadine nella realizzazione della strategia di mandato. 

    • Piano per la scienza e la ricerca 
      È lo strumento attraverso il quale dotare la città di Bologna della sua prima strategia integrata e partecipata dagli attori urbani sui temi della conoscenza, della ricerca e dell’attrattività urbana. 

    • Officine della conoscenza
      Un programma di divulgazione, sperimentazione di tecnologie e formazione permanente per valorizzare nuove forme di sapere e produzione di conoscenza pubblica con i cittadini e le cittadine di tutte le età e di tutta l’area metropolitana.  

    • Gemello digitale di Bologna 
      Bologna realizzerà il primo Gemello digitale di città italiano, un progetto pilota espandibile a livello regionale e replicabile anche in altri contesti locali del Paese grazie alle sinergie con ICSC- Centro Nazionale di ricerca HPC, Big Data e Quantum Computing e ad importanti partner internazionali come le città di Barcellona e Amburgo. 
      » Vai alla pagina dedicata

    L'iniziativa è finanziata dall'Unione europea - Next Generation EU nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 5 Componente 2 Investimento 2.2 "Piani Urbani Integrati". 

    Vuoi saperne di più? 
    » Scarica la presentazione




  • Laboratorio per la Nuova Centralità del quartiere Savena in via Faenza

    La nostra Fondazione, in collaborazione con il Comune di Bologna e il Quartiere Savena, promuove il Laboratorio per la Nuova Centralità di via Faenza al Quartiere Savena: un percorso di ascolto per indirizzare e accompagnare il concorso di progettazione della nuova Biblioteca Ginzburg e delle aree limitrofe.

    L’obiettivo è ampliare il quadro conoscitivo complessivo dell’area e arricchire la raccolta di bisogni dei cittadini e dei portatori di interesse rispetto all’edificio e al contesto più ampio dell’intervento così che le progettualità che emergeranno dal concorso siano quanto più rispondenti ai bisogni locali.

    I diversi spazi che costituiscono la nuova centralità del Quartiere Savena 

    In via Faenza, nel quartiere Savena, al posto dell’edificio che ospitava la sede di Quartiere Savena in via di demolizione, nascerà nei prossimi anni una nuova centralità, un nuovo polo che, oltre all’edificio di Villa Riccitelli, si andrà a comporre di due nuove strutture strettamente connesse e integrate tra loro: la Casa della Comunità di Savena e Santo Stefano e il nuovo edificio con funzioni socio-culturali che conterrà la nuova Biblioteca Ginzburg.

    Villa Riccitelli è la nuova sede degli uffici del Quartiere Savena. Dal mese di maggio 2023, la quasi totalità degli uffici del Quartiere Savena sarà all’interno di via Faenza 2. Solamente Servizio Educativo Scolastico Territoriale, Servizio Sociale Territoriale saranno presso la sede di via Lombardia 36.

    La nuova Casa di Comunità Savena Santo Stefano, con funzioni socio-sanitarie, sarà la struttura Hub di riferimento per i due quartieri e costituirà la porta di accesso al sistema metropolitano di offerta integrata ai servizi di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. Per questo nuovo edificio si è già conclusa la fase di progettazione definitiva eseguita dall’Ausl di Bologna.

    Adiacente alla nuova Casa di Comunità Savena Santo Stefano, sorgerà un nuovo edificio che ospiterà la nuova Biblioteca Ginzburg e la nuova sala polifunzionale. La progettazione di questo edificio sarà realizzata dal Comune attraverso un concorso di progettazione in due fasi, promosso in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della provincia di Bologna.

    Per maggiori informazioni leggi questa notizia 

    Nuova centralita Savena

    Le fasi e gli strumenti del percorso: 

    Prima fase - Informazione e coinvolgimento - da maggio 2023

    • Questionario 
      È in corso di diffusione un questionario online che tutte le persone interessate potranno compilare. Il questionario ha l’obiettivo di individuare i bisogni e le necessità dei cittadini in merito ai nuovi spazi della biblioteca, del contesto limitrofo e delle modalità di accesso e fruizione.
      » Compila il questionario

    • Interviste, incontri mirati e punti di ascolto
      Si svolgeranno incontri con i corpi intermedi (associazioni, comunità locali, ecc.), saranno realizzate alcune interviste sul campo e attivati due punti di ascolto e informazione per la cittadinanza. 

      » Calendario dei punti di ascolto e informazione
      - giovedì 14 settembre, h 16.30 - 18.30 - Biblioteca Ginzburg;
      - giovedì 28 settembre, h 16.30 - 19 - Giardino Europa Unita;
      - sabato 7 ottobre, h 10 - 11.30 - Parrocchia Don Bosco.

      » Scarica i report degli incontri con i corpi intermedi (associazioni, comuniità locali, ecc.)
      - Report incontro 12 luglio 2023
      - Report incontro 12 settembre 2023

    • Incontro di restituzione
      Dopo i diversi momenti e strumenti di ascolto previsti, si terrà un incontro pubblico per restituire i risultati del processo di ascolto realizzato precedentemente. 

    Gli esiti del percorso sono confluiti in un report, che sarà allegato alla documentazione del concorso di progettazione della nuova Biblioteca.
    - Report conclusivo del percorso

    Successive fasi - Concorso di progettazione e accompagnamento del progetto vincitore del concorso - periodo in corso di definizione 

    Sarà in seguito pubblicato un concorso internazionale di progettazione in collaborazione con l’Ordine degli Architetti per progettare la nuova Biblioteca.
    Successivamente, al termine del concorso, gli esiti saranno condivisi e verrà avviato un confronto con il territorio sul progetto di fattibilità tecnica ed economica.

    I tempi del concorso sono in via di definizione. 

    Per maggiori informazioni scrivi a:

  • Collaborazione e partenariato civico e istituzionale PON METRO

    La Fondazione per l’Innovazione Urbana aderisce e condivide gli obiettivi del PON Metro di Bologna e realizza azioni di promozione presso gli altri attori della città, anche attraverso il metodo collaborativo e lo strumento del partenariato. 

    L’obiettivo è di stimolare il coinvolgimento e la partecipazione degli attori istituzionali, degli stakeholder locali, delle comunità civiche e dei cittadini della città metropolitana di Bologna attraverso attività di informazione e disseminazione del programma PON Metro 2014-2020 e dello stato di avanzamento dei relativi progetti, come previsto dall’Asse 5, in particolare dall'obiettivo specifico 5.2 “Migliorare la qualità degli investimenti realizzati nelle città attraverso un confronto inter-istituzionale e partenariale aperto e trasparente nelle attività di programmazione, progettazione, valutazione e sorveglianza sui risultati conseguiti”.

    Questo processo di consultazione e collaborazione aperto alla pluralità di questi soggetti coordinato da Fondazione per l’Innovazione Urbana è stato implementato in particolare nello sviluppo delle azioni di inclusione sociale del PON (asse 3) e degli interventi di rigenerazione energetica (asse 2) e di recupero di spazi pubblici (asse 4 azione 2).

    In particolare, la Fondazione ha svolto: 

    promozione e sviluppo di percorsi di animazione socio-culturale e servizi di prossimità

    L’obiettivo è contribuire a rigenerare alcune zone di Bologna anche grazie alla presenza di nuovi servizi di prossimità e attività legate all’arte, alla cultura e alla creatività intese come acceleratori di sviluppo.

    Questa modalità è stata utilizzata ad esempio al Treno della Barca, dove la Fondazione ha coordinato un percorso di animazione socio-culturale dell’area.
    Nel 2022 con un avviso pubblico del Comune di Bologna sono stati assegnati gratuitamente sette locali situati al piano terra del Treno della Barca tra via Da Vinci e via Tommaseo per quattro anni ristrutturali grazie ai fondi europei FESR del Pon Metro 2014-2020. Sono risultati vincitori assegnatari degli spazi: Housatonic srl, Sayonara Film, Insight APS, la Federazione delle associazioni filippine di Bologna, Caracò, Hayat, Collettivo VERSO. Le nuove attività, con il loro insediamento, stanno quotidianamente animando i luoghi. Due locali sono stati assegnati ai cosiddetti Capitreno con un ruolo di community manager e raccordo fra le realtà che già popolano il Treno della Barca e quelle insediate e sono gestiti congiuntamente dalla nostra Fondazione e dall'ufficio di coordinamento del Patto per la lettura di Bologna con il compito di armonizzare le risorse, realizzare attività e proposte culturali rivolte alla cittadinanza con un'attenzione specifica alla lettura, co-progettare insieme a tutti gli assegnatari dei locali, con l'obiettivo generale di dare vita a una comunità attiva e ben integrata sul territorio. Tutti gli appuntamenti in programma sono disponibili su questo sito dedicato: https://www.culturabologna.it/documents/iltrenodellabarca
    - Progetto Bo3.3.1m “Animazione Socio-Culturale presso I Locali Treno Della Barca” nell’ambito del PON METRO Bologna - Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”

    Un altro esempio di impegno della Fondazione in questo campo è relativo a tutte le attività di accompagnamento, attivazione e supporto ai servizi di prossimità sviluppate negli spazi di Bologna Attiva presso il distretto di DumBO, in via Casarini 19. Grazie alla riqualificazione e all’animazione dei diversi spazi, l’obiettivo è creare uno spazio di lavoro, di studio, di attività culturali e di dialogo aperto tra comunità, professionisti e studenti, sperimentando pratiche innovative di riutilizzo di parte di un'area che, per dimensioni e posizione, rappresenta per il territorio e i cittadini un'importante opportunità di trasformazione urbana e di risposta a nuovi bisogni. In particolare, attraverso questa progettualità, si è cercato di mettere in relazione cultura, conoscenza, innovazione e benessere, costruendo nuovi servizi civici e inclusivi per la città. Per farlo, si sono sviluppate azioni in tre principali ambiti: attività a sostegno del lavoro culturale e creativo; attività a sostegno del welfare culturale e di prossimità; attività a sostegno della cittadinanza studentesca. Per ciascuno di essi sono state promosse iniziative dedicate: percorsi formativi per lavoratori, studenti, bambini, doposcuola per adolescenti, sportello gratuito per il lavoro culturale e creativo, eventi performativi, talk, format di networking per studenti e lavoratori, fablab e falegnameria di prossimità, mostre.
    Per tutti i dettagli si rimanda alla pagina:https://fondazioneinnovazioneurbana.it/progetto/bolognaattiva 
    - Progetto Bo3.3.1j “Servizi di Prossimità: Accompagnamento, Attivazione e Supporto” nell'ambito del PON METRO Bologna - Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”

    attività di accompagnamento allo sviluppo progettuale

    L’obiettivo è promuovere l’ingaggio e la partecipazione dei cittadini e delle cittadine del territorio allo sviluppo dei progetti del PON Metro, per favorire informazione, ascolto, dialogo e collaborazione tra amministrazione, comunità, associazioni e abitanti, condividendo priorità e bisogni e favorendo l’emersione di idee.

    Questa modalità è stata utilizzata ad esempio per il progetto dell'ex Centro pasti in via Populonia nel quartiere Savena, per il quale la Fondazione ha coordinato un percorso di co-progettazione degli usi. L'edificio dell'ex Centro di produzione pasti di via Populonia era uno spazio inutilizzato dal 2010 che è stato demolito nel 2018 per essere ricostruito e destinato a nuovi usi grazie ai fondi PON Metro. Il laboratorio, ideato e gestito dalla nostra Fondazione in collaborazione con il Quartiere Savena e il Comune di Bologna, insieme ai cittadini e ai diversi portatori di interessi delle aree limitrofe, ha avuto l'obiettivo di definire le future funzioni del nuovo spazio. Il Laboratorio si è svolto nel 2019, i lavori per realizzare il nuovo centro polifunzionale sono stati avviati a maggio 2021 e il nuovo edificio è stato inaugurato nell'autunno del 2022. La Fondazione prosegue tuttora la sua attività di accompagnamento e supporto alle attività di comunità all’interno del centro.
    Per maggiori informazioni: https://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/progetto/excentropasti 
    - Progetto Bo4.2.1a “Riqualificazione e recupero di immobili pubblici da adibire a spazi comuni per attività di inclusione ed innovazione sociale” - Intervento Bo4.2.1a.10 “Ex Centro Produzione Pasti via Populonia” nell’ambito del PON METRO Bologna - Asse 4 “Infrastrutture per l'inclusione sociale”

    attività di comunicazione 

    L’obiettivo è raccontare lo sviluppo dei progetti valorizzando il punto di vista dei protagonisti attraverso la realizzazione di interviste giornalistiche accompagnate da reportage fotografici improntati ad informare mettendo al centro l’esperienza diretta, ma anche le persone e le loro storie, e a costruire relazioni.

    Questa modalità è stata utilizzata ad esempio per le Scuole di Quartiere, un progetto che ha avuto l'obiettivo di realizzare laboratori rivolti ai giovani in tutti i quartieri di Bologna, supportare le comunità di giovani bolognesi con progetti concreti fondati sui principi d’inclusione e di pari opportunità e sostenere chi, sui territori, si prende cura delle persone e dei luoghi.
    Per le Scuole di Quartiere sono state realizzate 50 interviste ai protagonisti. Le interviste realizzate, le descrizioni di tutti i progetti delle Scuole di Quartiere e tutte le notizie di avanzamento dei vari progetti dal 2020 al 2023 sono raccolti in un unico sito web a cura della nostra Fondazione: https://scuolediquartiere.bo.it/
    - Progetto Bo3.3.1j “Servizi di Prossimità: Accompagnamento, Attivazione e Supporto” nell'ambito del PON METRO Bologna - Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”

    Oltre alle Scuole di Quartiere, lo stesso approccio è stato utilizzato anche per il progetto del Treno della Barca attraverso interviste ai Community manager ma anche alla Responsabile Portici Patrimonio Mondiale e alla Direttrice del settore Edilizia Pubblica. Dipartimento Lavori Pubblici, Mobilità, Patrimonio del Comune di Bologna per illustrare la tipologia di intervento di questo progetto strategico di rigenerazione urbana e sociale, ma anche il lavoro di animazione socioculturale.
    - Progetto Bo3.3.1m “Animazione Socio-Culturale presso I Locali Treno Della Barca” nell’ambito del PON METRO Bologna - Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”

    Lo stesso è stato fatto per il progetto Bologna Attiva -  Officina metropolitana per il nuovo lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa, progetto di rigenerazione umana, urbana e sociale sviluppato dalla Fondazione in collaborazione con Open Event e grazie al sostegno del Comune di Bologna e dell’Università di Bologna. Attraverso interviste alle realtà che ne fanno parte sono stati raccontati i servizi ma soprattutto una collaborazione inedita, che vede lavorare insieme realtà pubbliche, private e comunitarie con l’obiettivo di creare uno spazio di lavoro, di studio, di attività culturali e di dialogo aperto tra comunità, professionisti e studenti, sperimentando pratiche innovative di riutilizzo di parte di un'area che rappresenta per il territorio e i cittadini un'importante opportunità di trasformazione urbana e di risposta a nuovi bisogni. 
    - Progetto Bo3.3.1j “Servizi di Prossimità: Accompagnamento, Attivazione e Supporto” nell'ambito del PON METRO Bologna - Asse 3 “Servizi per l’inclusione sociale”

  • Bologna Città 30

    Dal 1° luglio 2023 Bologna è la prima grande città italiana ad essere diventata Città 30

    La Giunta del Comune di Bologna ha approvato il Piano Particolareggiato del Traffico Urbano (PPTU) “Bologna Città 30” che sancisce questo storico passaggio con l'obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, promuovere la mobilità sostenibile e aumentare qualità e fruibilità dell’ambiente e dello spazio pubblico.

    La nostra Fondazione accompagna questo processo di cambiamento supportando il Comune nell'informare, ascoltare e coinvolgere attivamente la cittadinanza

    La delibera, che dà attuazione ai piani internazionali, europei, nazionali e locali per la sicurezza stradale, prevede che i 30 km/h diventino di fatto la normalità sulle strade urbane, rendendo anche più semplice il passaggio a uno stile di guida a velocità costante e uniforme, e che solo alcune strade della città, con particolari caratteristiche, rimangano ai 50 km/h
    Prima i 30 km/h si applicavano a circa il 30% della rete viaria urbana, in aree a macchia di leopardo. Con il piano approvato, i 30 km/h riguardano invece circa il 70% delle strade dell’intero centro abitato. La percentuale arriva a sfiorare il 90% se si considera il solo perimetro della parte più densamente abitata della città. 

    Le sanzioni sono diventate attive dal 16 gennaio 2024 per permettere un congruo periodo di sperimentazione, confronto e informazione verso tutte le cittadine e i cittadini.

    Oltre alla riduzione del limite di velocità, la strategia Bologna Città 30 prevede anche di ripensare lo spazio urbano per renderlo più confortevole e diviso più equamente, migliorando la qualità della vita di tutte le persone.
    Sono quindi previsti a tal fine diversi interventi: messa in sicurezza di strade, incroci e attraversamenti, nuove piazze pedonali con più verde e sedute, strade e piazze scolastiche, piste e corsie ciclabili, riqualificazione e manutenzione di marciapiedi e strade, abbattimento di barriere architettoniche. 

    L'obiettivo di Bologna Città 30 è cioè azzerare le morti sulle strade, salvaguardare la salute dei cittadini e ridurre la congestione del traffico, ma anche una città più silenziosa e spaziosa, con strade più accessibili e sicure, con nuove aree verdi e pedonali, spazi protetti davanti alle scuole e un programma di manutenzione di strade e marciapiedi.

    Per supportare e accompagnare il processo di cambiamento, la nostra Fondazione collabora con il Comune di Bologna nelle attività di informazione, ascolto e coinvolgimento della cittadinanza.

    La campagna di comunicazione

    Al tal fine la nostra Fondazione è coinvolta attivamente nella realizzazione della campagna di comunicazione in corso in città, che ha il compito di informare, ascoltare e coinvolgere attivamente la cittadinanza sul concetto di Città 30 attraverso un insieme di strumenti e attività (tra cui sito web, social network, affissioni, flyer, gadget, banner presso i cantieri, ecc.). 

    Su sito del progetto a questo link - bolognacitta30.it/kit-comunicazione - è disponibile un kit di comunicazione per tutte le persone interessate a diffondere informazioni sul progetto. 

    La campagna è promossa congiuntamente dal Comune e dalla nostra Fondazione e curata da Sottosopra Comunicazione, agenzia milanese selezionata dalla Fondazione dopo un confronto tra numerose agenzie di comunicazione italiane.

    Il questionario 

    Per accompagnare l’implementazione del piano coinvolgendo e ascoltando le persone, tra i primi strumenti di ascolto attivati dalla nostra Fondazione c'è stato un questionario che abbiamo diffuso online durante l'estate e settembre 2023. 

    Attraverso 30 domande, è stato possibile esprimere la propria opinione sul piano Bologna Città 30, descrivere esigenze e abitudini di mobilità, indicare le 3 stradeche è prioritario rendere più sicure e confortevoli e proporre interventi concreti per migliorare la sicurezza stradale e la qualità dello spazio pubblico.

    Sono stati ben 20.000 i bolognesi hanno partecipato al questionario, di cui 10.000 quelli che lo hanno compilato integralmente.
    » Leggi la notizia con gli esiti del questionario
    » Scarica il report sintetico del questionario

    Vuoi saperne di più?

    Per tutti i dettagli sul progetto, i cambiamenti previsti sulle strade, risposte a dubbi e domande, materiali di comunicazione e di approfondimento, si rimanda al sito dedicato
    » bolognacitta30.it

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